Un interrogativo che spesso mi pongo: come mai, nonostante le piattaforme che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, diventano sempre più difficili incontri stabili e proficui per entrambe le parti?
Ho sottolineato altre volte la superficialità di questi incontri casuali su web, oggi vorrei soffermarmi sul rischio che le parti si confrontino da sole, senza un intermediario, che possibilmente non sia condizionato da un interesse personale.
Credo sia ovvio che le parti quando si incontrano, soprattutto la prima volta, cerchino di esprimere il meglio di se stessi, magari anche recitando una parte non sempre coerente con la realtà delle cose. Possiamo immaginare il primo incontro come una recitazione a copione che non sempre esprime i veri valori in campo e nemmeno la realtà delle situazioni. D’altro canto non potrebbe essere altrimenti. Le parti si incontrano perchè entrambe vivono uno stato di necessità. Il candidato cerca un’opportunità e l’azienda deve ricoprire una posizione. Entrambi possono avere fretta, determinata da una necessità impellente o dal protrarsi da uno stato di sofferenza.
Meglio soddisfare questo stato di sofferenza, limitandosi ad un’analisi superficiale della situazione, tralasciando magari anche alcuni aspetti non convincenti che emergono dal colloquio?
La risposta sembra fin troppo facile, ma si trascurano purtroppo le conseguenze di un incontro sbagliato.
A complicare le cose spesso le parti si rivolgono ad amici o conoscenti per per avere informazioni. L’azienda chiede notizie indagando sul percorso professionale se non addirittura all’azienda in cui lavora il candidato. Il candidato domanda ad amici e conoscenti, a fornitori comuni. Non vi sembra quasi banale? Ognuno risponderà all’interrogazione secondo un ricordo personale magari anche offuscato dal tempo e dal pregiudizio.
Credo che sia importante evitare gli errori o almeno intervenire per correggerli.
Un modo è come dicevo all’inizio, utilizzare un metodo per gestire gli incontri e ciò vale sia per il candidato che per l’azienda, poi avere a supporto una figura che accompagna le parti sin dal primo incontro, seguendone premesse e coerenze nei successivi incontri, nella decisione e nella prima fase di inserimento.